Si parla spesso (ed è importante farlo) di depressione post partum, ma molto meno degli strascichi che un parto molto difficile porta con sé.
Il parto è di per sé un evento oggettivamente traumatico, poiché carico di stress, paura del dolore e preoccupazione per il proprio bambino. A questo, però, a volte vanno ad aggiungersi difficoltà di varia natura, travaglio molto lungo, parto particolarmente difficile, violenza ostetrica (di questo ne parleremo più avanti), complicanze per la salute della mamma o del bambino. Continua a leggere→
Come reagisce un bambino ad una mamma depressa?
Che effetti può avere a lungo termine la depressione post partum
sullo sviluppo del bambino?
Il tipo di legame di attaccamento madre-bambino è, fin dalla nascita, di fondamentale importanza per lo sviluppo affettivo e cognitivo del bambino, nonché per la strutturazione della sua personalità.
Nel caso in cui la mamma soffra di depressione post partum, le naturali interazioni fatte di richiesta di soddisfazione dei propri bisogni da parte del bambino e pronta risposta da parte della madre saranno alterati. Se questa mancata interazione si prolunga nel tempo, da adulto l’individuo sarà più soggetto a soffrire di depressione e avrà più difficoltà nella gestione dello stress, poiché l’innalzamento dei livelli di cortisolo sarà più sensibile rispetto ai figli di madri che non ne hanno sofferto.
Lo psicologo Edward Tronick, per mostrare gli effetti della depressione post partum nell’interazione madre-bambino, ha condotto un esperimento denominato “Still Face“, nel quale si può osservare una madre che dapprima interagisce giocando e interagendo serenamente con il bambino, in un secondo momento rimane immobile e inespressiva e infine riprende la normale interazione.
Com’è possibile osservare da questo breve video, appena la mamma cambia modalità d’interazione e non risponde più ai bisogni del figlio, il bimbo dapprima non comprende e tenta di ripristinare la relazione, poi comincia a ribellarsi, il suo comportamento appare disorganizzato, piange e si dispera come ultimo tentativo di riattivare la madre. Quando la madre riprende a sintonizzarsi con lo stato affettivo del figlio e lo consola, tutto ritorna come prima.
Questa è una situazione sperimentale che dura pochi minuti, ma è utile per farci comprendere come, fin da subito, lo stato della madre possa incidere su quello del bambino e come sia possibile, nonostante il piccolo ne abbia sofferto, recuperare la relazione e minimizzare gli effetti di un’eventuale depressione. Prima la depressione post partum viene affrontata adeguatamente, prima ciò sarà possibile e minori saranno gli effetti a lungo termine.
Mamma, non avere paura di chiedere aiuto, tutto è risolvibile, tutto è recuperabile! Uscirne si può, chiedi aiuto per te e per il tuo bambino!
Dott.ssa Florinda Lo Piano La Psicologa delle Mamme
La gravidanza è un delicato periodo di transizione in cui la donna risulta più vulnerabile e sensibile nei confronti degli eventi interni ed esterni che la coinvolgono. La donna che si rende conto di vivere un disagio in questo periodo non è spesso incline a esplicitare il suo malessere sia perché pensa che ciò sia associabile ai vari disagi che si attraversano nella maternità e dopo il parto, sia perché l’immaginario sociale rappresenta la donna in attesa o che ha appena partorito necessariamente felice, senza tenere in conto il fatto che essa attraversi una ristrutturazione della personalità che può spesso provocare confusione e sofferenza psicologica, più o meno lieve. Continua a leggere→