Si parla spesso (ed è importante farlo) di depressione post partum, ma molto meno degli strascichi che un parto molto difficile porta con sé.
Il parto è di per sé un evento oggettivamente traumatico, poiché carico di stress, paura del dolore e preoccupazione per il proprio bambino. A questo, però, a volte vanno ad aggiungersi difficoltà di varia natura, travaglio molto lungo, parto particolarmente difficile, violenza ostetrica (di questo ne parleremo più avanti), complicanze per la salute della mamma o del bambino.
Proprio perché risulta essere uno degli eventi più stressanti della vita di una donna, a seguito di un parto difficile si può sviluppare un Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD). Ben il 30% delle donne considera il proprio parto traumatico.
I sintomi più comuni di questo disturbo riguardano il rivivere l’evento traumatico attraverso sogni o flashback, l’attivazione fisiologica persistente (hyperarousal – tachicardia, iperventilazione, sudorazione, formicolio, ecc.) e l’evitamento di quei luoghi, situazioni o persone che riportano l’evento alla memoria.
Nel caso specifico di stress da parto, è importante tenere presente che l’attivazione fisiologica può risentire anche dei cambiamenti fisiologici e ormonali da esso derivanti, oltre che alla stanchezza dovuta al travaglio e al parto stesso. In più nei primi periodi immediatamente seguenti alla nascita, è difficile per la mamma evitare gli stimoli associati all’evento, per via della presenza del neonato stesso, nonché dei frequenti contatti con medici, ostetriche e l’ospedale stesso.
Nel caso di madri di bambini che, per difficoltà di varia natura, vengono ricoverati subito dopo il parto nei reparti di terapia intensiva neonatale, si assiste all’insorgenza di una sintomatologia traumatica anche a distanza di mesi dalle dimissioni del piccolo.
Diversi studi hanno dimostrato, inoltre, che tra le cause della depressione post partum vi sono travagli e parti difficili (spesso esitati in cesarei d’urgenza), condizioni precarie della salute del neonato e sintomi connessi allo stress (ad esempio l’ansia, sintomo comune ad entrambi i disturbi).
Oltre ai fattori oggettivamente traumatici e stressanti, non va sottovalutato nemmeno il peso delle aspettative della neomamma su questa esperienza, la reazione individuale al dolore e la capacità di sopportazione, la paura di perdere il controllo della situazione, la sensazione di minaccia della propria integrità e la reale mancanza di informazioni su ciò che accadrà o sta accadendo.
L’insieme di tutti questi fattori, che potrebbero far valutare il parto come un evento negativo, sarebbero responsabili dell’insorgenza dei sintomi da stress post parto. Molti studiosi, sottolineando l’importanza delle emozioni di paura, suggeriscono di prestare particolare attenzione a tutte quelle donne che presentano forti timori per il parto, anche in assenza di motivazioni mediche o fisiche, poiché potrebbero soggette a sviluppare una sintomatologia da stress.
Una mamma che è rimasta traumatizzata dall’aver partorito il suo bambino sarà continuamente in ansia rispetto ai pericoli reali e potenziali, sarà ipervigile e farà fatica ad accudire serenamente suo figlio.
A lungo termine, le mamme che hanno sviluppato questa sintomatologia potrebbero, proprio come reazione di evitamento, non voler vivere una nuova gravidanza, evitandola o rimandandola, o chiedere la sterilizzazione o l’interruzione di una gravidanza in atto, poiché vengono riattivate paure e ansie associate al parto precedente.
Appare allora fondamentale dare a queste madri la possibilità di elaborare e metabolizzare l’evento traumatico, attraverso l’espressione delle emozioni negative connesse all’esperienza del parto fin dai momenti immediatamente successivi, per far sì che si possa prevenire un disagio che rischia di mutare in sintomi da stress post parto.
Dott.ssa Florinda Lo Piano
La Psicologa delle Mamme
About Florinda Lo Piano
Bis-Mamma, Psicologa - Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale Costruttivista, Mindfulness Educator, Insegnante HUG Certificata (CHT) e Peer Supporter dell'Alto Contatto e del Babywearing. Mi occupo di psicologia perinatale, psicologia clinica, psicopatologia pre e post parto, sostegno all'alto contatto, consulenza sul sonno del bambino, allattamento, comprensione del linguaggio del neonato e babywearing, seguo le donne, le coppie e le famiglie nel delicato periodo della maternità, da prima del concepimento alla gravidanza, dal post parto ai primi anni di vita del bambino.
Partorirò ad Ottobre ed ho paura del parto da quando ho scoperto di essere incinta! Devo ammettere che frequentando però corsi e lezioni di sostegno alla genitorialità va un po’ meglio!
Ciao Lucia! Innanzitutto congratulazioni per la tua gravidanza! 😄
Frequentare corsi di preparazione al parto è molto importante poiché permette di acquisire informazioni che ci aiutano a gestire meglio la paura sia del parto che del post parto grazie ad una maggiore consapevolezza! Hai fatto bene a scegliere di partecipare, poi sono anche occasione di fare rete con altre mamme e, perché no, di stringere nuove amicizie! 😄
In bocca al lupo cara Lucia e per qualsiasi dubbio o curiosità non esitare a contattarmi! 😘
Articolo bellissimo e molto interessante. Io, al contrario, ho subito uno stress da parto come neonata e sto ancora superando alcuni traumi (pensa che ancora oggi se mi toccano una parte del corpo – che durante il parto è stata schiacciata abbastanza violentemente dall’ostetrica – scoppio in lacrime e mi manca il respiro).
Mi dispiace molto Sara! Certi operatori erano (e a volte purtroppo sono ancora) dei macellai!!! Hai pensato di intraprendere un percorso per lavorare su questo aspetto?
Ciao bella articolo . Io credo di star vivendo un periodo di stress post traumatico cn sintomi di derealizzazione sempre x via anche dei medici che erano violenti durante il parto
Ciao Mary, se lo desideri scrivimi all’indirizzo info@lapsicologadellemamme.it in modo da poterne parlare più approfonditamente