La gravidanza è un momento speciale per la coppia, carico di aspettative, ma anche di ansie e di paure. Nell’arco dei nove mesi ci si concentra spesso sul benessere fisico e psicologico della donna, non prendendo in considerazione i cambiamenti subiti dal partner e dalla relazione stessa. Appare quindi inevitabile affrontare una vera e propria ristrutturazione della coppia.
La gravidanza immette nel rapporto duale un terzo componente, che produce modificazioni relazionali e crea nuovi equilibri affettivi tra i partner che comprendano anche il bambino. I due genitori hanno il compito di preparare uno spazio fisico ed emotivo al bambino nel sistema familiare: questo processo comporta una profonda ridefinizione della relazione coniugale, che spesso incontra alcune difficoltà.
Osservando separatamente i due ruoli, ci si accorge che fin da subito la donna si trova ad affrontare cambiamenti fisici e psicologici che possono destabilizzarla, non si ritrova più nell’immagine che aveva di sé prima della gravidanza e non sa ancora cosa diventerà nel corso dei nove mesi, se dopo il parto riuscirà a tornare quella di un tempo, se diventerà una donna nuova e in che misura. Si ritroverà a dover ristrutturare prima di tutto la sua identità. Dentro di sé cresce una vita che essa può fisicamente sentire, con la quale crea un legame unico e indissolubile, e ciò comporta un cambiamento del rapporto con il proprio corpo, che vede sempre più capace di proteggere e nutrire il suo bambino, ma allo stesso tempo in continuo mutamento, al di fuori del suo controllo. La donna così inizia a temere di essere meno attraente agli occhi del partner e di non richiamare più la sua attenzione, oltre a subire un calo del desiderio sessuale o addirittura un’assenza della libido per via dello sconvolgimento ormonale e della situazione nuova in cui è catapultata; inoltre l’affaticamento, le nausee e la paura per la salute del suo bambino, soprattutto durante il primo trimestre, provocano in lei un senso di angoscia e timore che influenzano la libido, incidendo sensibilmente sull’intimità della coppia.
Per quanto riguarda invece l’uomo, durante i nove mesi di gravidanza è come se vivesse in una specie di “limbo”, in cui non vive personalmente le trasformazioni fisiche ed emotive tipiche della gravidanza, non sente, se non in maniera mediata, attraverso le carezze al pancione, i movimenti del bambino, e questo comporta una “disparità” di tempi nel processo di costruzione del ruolo genitoriale e del legame affettivo con il bambino in utero, che nella donna avviene fin dal primo giorno di gestazione, mentre nell’uomo ha pienamente inizio dalla nascita del bambino. Capita spesso, infatti, che la donna abbia la sensazione che il partner sia poco coinvolto dalla gravidanza o che il partner stesso si senta quasi inadeguato, poiché pensa ci sia qualcosa di sbagliato in lui e nel fatto che non senta ancora quel forte legame che vede crearsi giorno dopo giorno tra la mamma e quel bambino che egli ancora non tocca con mano; questa disparità può portare all’interno della relazione tensioni più o meno espresse.
Anche dal punto di vista sessuale l’uomo incontra alcune difficoltà, poiché può non vivere con la serenità di sempre i rapporti sessuali con la compagna in gravidanza, avendo sempre la sensazione di violare il luogo in cui suo figlio sta crescendo, l’impressione che nei rapporti con la sua compagna sia presente anche il bambino e, nonostante le rassicurazioni dei medici, può temere di fare del male al figlio o di provocare contrazioni pericolose per la compagna.
Infine, alla nascita di un figlio, il più delle volte, tutto, anche la coppia stessa, passa in secondo piano, si pensa solo al bambino, a lui si dedicano la maggior parte delle attenzioni e il rapporto tende ad affievolirsi, perché troppo presi dalla fatica dell’accudimento. Appare quindi di fondamentale importanza, per la salute e la serenità della coppia, sia in gravidanza che nel post parto, un impegno costante da parte di entrambi i partner nel dedicare i giusti tempi e spazi alla relazione e la presenza di un dialogo chiaro fatto di accoglienza e comprensione delle difficoltà da parte di entrambi i partner, di condivisione di dubbi e timori e di profondo rispetto, per poter attraversare questo periodo di transizione in maniera costruttiva, sostenendosi a vicenda e trovando giorno dopo giorno un nuovo equilibrio, perché “se una coppia è felice, i figli saranno felici e la famiglia sarà felice!”.
Dott.ssa Florinda Lo Piano
La Psicologa delle Mamme
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About Florinda Lo Piano
Bis-Mamma, Psicologa - Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale Costruttivista, Mindfulness Educator, Insegnante HUG Certificata (CHT) e Peer Supporter dell'Alto Contatto e del Babywearing. Mi occupo di psicologia perinatale, psicologia clinica, psicopatologia pre e post parto, sostegno all'alto contatto, consulenza sul sonno del bambino, allattamento, comprensione del linguaggio del neonato e babywearing, seguo le donne, le coppie e le famiglie nel delicato periodo della maternità, da prima del concepimento alla gravidanza, dal post parto ai primi anni di vita del bambino.